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In questo articolo vediamo come funziona il battery score italiano ideato per proteggere i prodotti MADE in ITALY che con l’etichettatura canonica a semafori, Nutriscore, vengono spesso messi in secondo piano da prodotti qualitativamente peggiori a minor costo.

Come Funziona il battery score? Il punto di partenza per elaborare il logo sono i consumi di riferimento quotidiano per un adulto medio cui all’Allegato XIII del Regolamento (UE) n. 1169/2011.

Come si nota, i valori vanno espressi in relazione alla singola porzione, la quale va quantificata in grammi

Notare bene: se l’Operatore decide di adottare la “Nutrinform battery”, sarà tenuto obbligatoriamente ad indicare il numero di porzioni o unità contenute nell’imballaggio (art. 33.1 FICR)

Battery score – simboli e pittogrammi

I simboli o pittogrammi possono essere utilizzati per definire la porzione o l’unità di consumo. Il regolamento stabilisce solo che l’unità di consumo o la porzione siano facilmente riconoscibili e quantificate sull’etichetta.

In caso di impiego di simboli o di pittogrammi, il loro significato deve essere chiaro e non indurre in errore il consumatore.

L’art. 33.5 FICR afferma che “Al fine di assicurare l’attuazione uniforme dell’espressione della dichiarazione nutrizionale per porzione o per unità di consumo e fornire una base uniforme di raffronto per il consumatore, la Commissione adotta, mediante atti di esecuzione e tenendo conto degli effettivi comportamenti alimentari dei consumatori e delle raccomandazioni dietetiche, regole sull’espressione per porzione o per unità di consumo per categorie specifiche di alimenti”.

Queste regole ancora non sono state adottate, per cui non esiste un modello legale grafico e stilizzato di espressione della porzione e unità di consumo, potendo dunque gli operatori muoversi autonomamente, ma nel rispetto dei criteri generali di chiarezza e univocità.

Al di sotto di tale dato è collocato il modello di batteria nutrizionale, composto da cinque box, collocati uno accanto all’altro e che incorporano le rappresentazioni di altrettante batterie.

Battery score – specifiche riguardanti i box

Ogni box contiene l’indicazione quantitativa, all’interno della singola porzione di alimenti, del contenuto di energia, espresso sia in kiloJoule che in kilocalorie, e dei grassi, dei grassi saturi, degli zuccheri e del sale, espressi in grammi.

Sotto ogni box è presente, in forma grafica stilizzata, una batteria al cui interno è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alla quantità giornaliere di assunzione raccomandata (che in realtà nel regolamento FIC sono chiamate “consumi di riferimento”):

  • Energia: 8400 KJ / 2000 Kcal
  • Grassi: 70 g
  • Grassi saturi: 20 g
  • Zuccheri: 90 g
  • Sale: 6 g

Inoltre, tale percentuale è rappresentata graficamente, all’interno della stessa batteria, da una parte colorata che richiama un po’ il concetto di “carica”, un po’ come avviene quando colleghiamo lo smartphone alla presa della corrente, solo che qui maggiore carica potrebbe assumere anche un connotato negativo (per esempio per un alimento ricco di zuccheri).

L’idea da trasmettere al consumatore

L’idea che si cerca di trasmettere al consumatore è, dunque, che più la batteria è carica, maggiore sarà l’apporto di quell’elemento nutrizionale fornito dalla porzione di alimento, con la conseguenza che lo stesso consumatore dovrà tenerne conto nella composizione della propria dieta giornaliera, al fine di non “sforare” il 100%.

Per quanto  riguarda, invece, la dimensione del logo, i colori e gli altri dettagli tecnici per la stampa, il decreto rimanda ad un manuale d’uso che sarà messo a disposizione (art. 1 co. 4).

La determinazione della porzione per ciascuna tipologia di alimento può essere facilitata dalla consultazione delle linee guida stabilite dalla SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana – nel più aggiornato documento “Livello di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione Italiana” – LARN – giunto alla sua IV revisione (vedi qui).

L’ambito di applicazione del nuovo sistema informativo facoltativo riguarda tutti gli alimenti preimballati, con l’esclusione di quelli confezionati in imballaggi o in recipienti la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm².

L’operatore che decida, spontaneamente, di implementare il battery score, dovrà prestare attenzione all’onere burocratico previsto dall’art. 3, ai sensi del quale è prevista una comunicazione al Ministero della Salute.

Conclusioni

Tuttavia, la vera sfida per i paesi europei non è tanto l’applicazione della nuova norma in merito all’etichettatura per alimenti, ma quanto l’omogeneizzazione delle singole regolamentazioni ad uno standard comune.

L’ulteriore critica mossa al nuovo sistema del battery score è relativa all’arbitrarietà circa l’individuazione del numero di porzioni.

Infatti, in base alle attuali normative sarà possibile trovare due prodotti concorrenti con una diversa indicazione delle porzioni e dunque con una diversa indicazione rispetto al rispettivo concorrente al fine di presentare il prodotto in modo più sano a parità di composizione.

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